Durante la spiegazione, che dura una mezz’ora, la parola ‘libertà’ viene ripetuta molte volte, invece la parola ‘verità’ nemmeno una. È stata un’opera profetica, praticamente. Se la si esamina attentamente, la statua ha un significato simbolico corrispondente e opposto alla fede cristiana. Con la sinistra sorregge una tavola del tutto simile all’iconografia delle tavole della legge, ma l’incisione riporta solo la data dell’indipendenza americana (4 luglio 1776), come a dire che oramai l’uomo è indipendente dalle leggi divine (e dalla Chiesa). La statua era un dono in occasione del centenario dell’indipendenza, ma l’iconografia della tavola è stata scelta dal suo costruttore massone, Frédéric-Auguste Bartholdi. Con la destra innalza la fiaccola della libertà, la “nuova” luce: non più la luce della fede e della verità, ma la luce della libertà e dell’indipendenza, una forma di emancipazione, termine ascoltato tante volte a sproposito dagli anticattolici. Ci sono anche dei riferimenti alla Vergine: non solo la libertà, a differenza della verità, è una donna, ma il nemico ai suoi piedi non è più il demonio, piuttosto è la schiavitù (una catena), sottinteso della religione; le dodici stelle della sua corona, simbolo dei dodici apostoli e quindi, di nuovo, della Chiesa che si fonda sulla successione degli apostoli, sono sostituite da sette punte che simboleggiano i sette continenti (non i sette mari), quindi un riferimento a tutta l’umanità, dea di se stessa. La donna indossa una toga, quindi un richiamo al paganesimo e alle scienze umane (la sottolineatura, come si vede, è sempre e soltanto sull’uomo), che sostituisce la tunica di evangelica memoria.
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Un pezzo della fiaccola originale, ora sostituita con una di materiale più resistente. |
La simbologia femminile è in contrasto con la figura del Cristo, la verità, figura non più necessaria in quanto sostituita dalla libertà; è anche vero che ‘libertà’ in francese è femminile, come in italiano. L’idea di mettere una donna a simboleggiare la libertà non deve trarre in inganno: i massoni sono molto maschilisti e alla cerimonia di apertura fu vietato l’approdo sull’isola alle donne, cosa molto inusuale visto che dai documenti storici si vedono sempre donne alle inaugurazioni. Forse il divieto fu anche motivato dalla paura di disordini da parte delle suffragette, che infatti noleggiarono delle barche e girarono in tondo all’isola per tutto il tempo. Ma bisogna tener conto che le donne erano state ammesse nella massoneria solo da quattro anni, e probabilmente questa scelta non era stata priva di contrasti; quindi è plausibile che Bartholdi abbia ottenuto l’estromissione delle donne dalla cerimonia nell’ambito di una diatriba interna alla massoneria.
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Lower Manhattan vista da Liberty Island: è il distretto finanziario, dove sorgeva il World Trade Center. L'intera zona fu evacuata il pomeriggio dell'11 settembre 2001. |
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Una moto ispirata alla statua della libertà: in varie parti della moto si scorgono riproduzioni della fiaccola o della testa della statua. |
In definitiva la simbologia della statua ha una motivazione sia politica sia religiosa. La motivazione politica è l’opposizione alla monarchia francese in favore della repubblica (di fatto, nelle more della costruzione la Francia passò dalla monarchia ad una repubblica di stampo massonico, fortemente anticlericale e antisemita); la motivazione religiosa è l’annullamento del concetto cristiano di verità sostituito da un concetto di falsa libertà, cioè la libertà di perseguitare cristiani ed ebrei. La simbologia relativa all’immigrazione fu successiva e puramente casuale, dal momento che sei anni dopo l’inaugurazione della statua fu aperta nell’isola di fronte la sede del Servizio Immigrazione, per cui quella che doveva essere la libertà politica e religiosa e la libertà dalla schiavitù divenne la libertà tout court per dodici milioni di persone che fuggivano dall’indigenza e dalle persecuzioni. A proposito della schiavitù, negli anni che vanno dalla ideazione alla inaugurazione della statua (1856-86) ci furono negli Stati Uniti la Guerra di Secessione e l’abolizione della schiavitù (1861-65), quindi questa simbologia acquistò un significato in un momento successivo rispetto all’ideazione della statua, pensata come dono per il centenario dell’indipendenza americana (1876). In Francia la schiavitù era stata abolita e ripristinata più volte fino alla definitiva abolizione nel 1848, quindi solo sei anni prima che Laboulaye (pron. Labulè) avesse l’idea di costruire una statua della libertà da donare agli Stati Uniti.
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